Guido manca anche a chi non lo ha conosciuto, perchè noi rugbisti siamo fatti così, come in una famiglia che si riunisce ad un matrimonio o a un battesimo o nelle cene delle feste consacrate, e si parla del nonno che non c'è più o dello zio emigrato in un altro paese. L'assente diventa presente e si ricorda come se fosse ancora con noi, i piccoli lo conoscono attraverso i racconti e i nuovi aggregati, generi e nuore, ne imparano il nome e ne immaginano la voce e l'andamento della camminata.
Noi rugbisti prima della mangiata, però, per commemorare chi non c'è più giochiamo una partita , una di quelle partite dove in campo ci vanno tutti dai più piccoli ai vecchietti, dalle donne a quelli che sarebbero stati coetanei di Guido. La palla che passa di mano in mano ci unisce e ci si stringe l'un l'altro come nella spinta della mischia e l'apparente leggerezza del saltatore in touche sollevato dai compagni ci fa sembrare più leggero quel sentimento, quel dolore che invece è pesante e cupo come il tonfo soffocato delle scarpe piantate nel terreno secco quando la seconda linea ritorna sulla terra.
La palla raccolta e portata avanti è la metafora della vita, ci si sostiene l'un l'altro nella fatica di quel proggredire, si sopporta il dolore, lo si affronta, lo si combatte e alla fine lo si trasforma in qualcosa di nostro, riusciamo a farne tesoro e a condividerlo, Nel rugby il dolore lo conosciamo bene e abbiamo imparato ad affrontarlo a viso aperto, lo rispettiamo tanto che nessuno finge di farsi male, lo temiamo ma non ci paralizza.
La partita di Casatorre è stata, al contrario del torneo dedicato a Guido, qualcosa di intimo, in campo solo per caso c'erano i suoi compagni di squadra passati presenti e futuri, in realtà l'hanno giocata i rugbisti di quella squadra senza colori o bandiere da innalzare, quelli che in campo ci portano la loro vita e nella vita si ritrovano a giocare a rugby, quei rugbisti che si divertono un mondo con quella palla ovale e nello stesso tempo sotto la doccia sentono bruciare le sbucciature sulle ginocchia, quelli che sanno che per gioire bisogna soffrire ma che va fatto assieme agli altri altrimenti la gioia è effimera e il dolore troppo pesante da sopportare
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Martedì e Giovedì
- Minirugby: dalle 17:00 - 18:30
- Under 14 Under 16 Under 18: dalle 17:30 alle 19:30